Mi rendo conto che (a causa del mio impegno personale nel sindacato) il mio intervento qui possa apparire poco neutrale, dando l'impressione di essere un oste che parla bene del suo vino
Tuttavia ci sono, nel merito, alcuni punti che vorrei commentare
Partiamo dal bicchiere mezzo pieno
Federico_2 wrote:Quando si parla della possibilità di licenziare in Italia, bisognerebbe fare una modifica normativa equa: i lavoratori del settore pubblico a tempo indeterminato possono essere mandati a casa con congruo preavviso. Nel settore privato la normativa attuale è soddisfacente.
Mi fa piacere sentire che la normativa attuale dei licenziamenti sia considerata da te soddisfacente
E' un cambio di opinione significativo, visto che la normativa attuale prevede la possibilità di impugnare il licenziamento presso il giudice del lavoro (e nel caso questo rilevi l'illegittimità del licenziamento può disporre un risarcimento per il lavoratore, che può anche consistere nel suo reintegro), e che quest'ultima parte ricordo non ti piaceva e vedevi con favore l'abolizione della possibilità del reintegro
Per quello che può valere, personalmente non ho nulla in contrario a che venga applicata la stessa normativa del privato anche ai lavoratori statali (ammesso e non concesso che non lo sia già)
Veniamo invece alla parte in cui sono in disaccordo
Peraltro non è vero che gli ultimi scioperi sono stati fatti per salvaguardare il trasporto pubblico. C'è stato un solo sciopero serio ultimamente che aveva motivi sensati e condivisibili in merito a quello di cui stiamo parlando e ovviamente non ha avuto praticamente adesioni... (inizio ottobre 2011)
Non è vero. Per esempio lo sciopero Orsa di domenica citava esplicitamente come motivazione i tagli della finanziaria e quindi il timore di perdita di posti di lavoro
lo sciopero è un'ultima arma da usare in condizioni estreme, quali ad esempio condizioni di lavoro inaccettabili dal punto di vista dell'orario/salutari/sicurezza?
E' la prima volta che lo sento. Nè la legislazione nè la prassi, in Italia come negli altri paesi civili (compresi tutti i paesi dell'Europa occidentale) pongono le condizioni che poni tu
E' sia legittimo sia correntemente applicato scioperare per esempio
- per questioni economiche
- per impedire o limitare progetti aziendali di riduzioni di personale
- per motivi politici (in tal caso non contro l'azienda ma contro il parlamento e/o il governo, in caso di leggi che si ritengono lesive dei lavoratori, per esempio per chiedere equità fiscale)
(elenco indicativo e incompleto ovviamente)
E come si spiega che gli ultimi scioperi nel settore ferroviario hanno avuto come punti cardine:
....
Che io sappia il punto cardine è il rinnovo del contratto scaduto da anni. Rinnovo che avviene non tanto per cattiva volontà delle aziende quanto per mancanza di soldi dello stato o degli enti locali (i cui finanziamenti coprono più di metà dei costi)
- difesa a tutti i costi di dipendenti che sono stati dei cani
Specificare le circostanze, per favore. Accuse generiche sono capaci tutti di farle, ma non contribuiscono alla discussione