by S-Bahn » Thu 03 February 2022; 15:11
Oggetto: Nota Trenord ai Pendolari
Abbiamo letto, con attenzione, la nota del Direttore della Comunicazione di
Trenord e siamo rimasti sconcertati da alcune dichiarazioni, a partire del fatto che
scarica su altri – assenze del personale gestori della rete – carenze infrastrutturali –
le sole responsabilità di un disservizio che è evidente a tutti.
E’ vero che il sistema ferroviario è complesso e che intervengono diverse
variabili, ma non abbiamo letto un minimo accenno di critica, ovvero di
riconoscimento, delle responsabilità e delle inefficienze di Trenord.
Riconoscere i propri limiti è un atto di umiltà che, oltre a garantire un rapporto
trasparente con la clientela, serve a correggere i propri errori, ma questa virtù non
risiede nella dirigenza aziendale.
Quando si attribuisce la responsabilità dei ritardi esclusivamente alla
saturazione della rete utilizzata dal servizio merci internazionale – Alta Velocità – al
problema dei nodi, ci si dimentica che sulla Rete gestita da FNM circolano
esclusivamente treni di Trenord, ma la media dei ritardi è altrettanto alta ed in alcuni
casi superiore a quella di RFI.
Sull’aspetto della regolarità e qualità del servizio, colpevolmente o
volutamente, è stato omesso il tema della manutenzione. Infatti la sensibile riduzione
dei cosiddetti “tempi di attraversamento” – ovvero i tempi in cui i tecnici svolgono
attività programmata – determina guasti ai mezzi di trazione (riserve) e
malfunzionamento dei veicoli (porte – riscaldamento/condizionamento –
Illuminazione). Questa scelta comporta un significativo incremento dell’attività
correttiva, cioè si interviene nel momento in cui si verificano guasti ai mezzi di
trazione e al materiale rotabile. Come avviene per nostre autovetture la soluzione è
semplice: prevenire i guasti, quindi maggiore attività programmata e adeguamento
delle risorse per svolgerla.
Quando si parla di assunzioni appare evidente che i nuovi inserimenti “forse”
hanno coperto il turn-over che è stato particolarmente significativo a causa della
riforma Fornero, quest’ultima ha spostato, concentrando in avanti, le quiescenze. Non
aver affrontato con lungimiranza e programmato in tempo questa situazione sta
determinando le odierne situazioni di crisi.
Dopodiché, se si lavora giornalmente in emergenza, quando sopraggiunge un
evento straordinario come il Covid la situazione diventa ingestibile e il sistema
collassa. Non intendiamo soffermarci sui numeri in quanto diventerebbe una
discussione sterile a tutto interesse aziendale, deviando il ragionamento sui reali
problemi della società.
Sicuramente non risulta opportuno utilizzare il pretesto delle assenze dei
lavoratori per nascondere le inefficienze aziendali, vera causa di questa situazione.
Trenord dovendo garantire il servizio 365 giorni all’anno deve avere personale
necessario per sostituire i lavoratori assenti a vario titolo, quindi, ritenere sufficiente
la percentuale dell’8% è impensabile. In altre aziende ferroviarie la stessa si aggira al
20% e vi è un costante dialogo con la parte sindacale al fine di modificare tale
percentuale, in considerazione appunto delle contingenze aziendali.
In questi anni nel nostro Paese sono state introdotte tutele per la famiglia a cui si
somma l’abbassamento dell’età media dei lavoratori, questi cambiamenti richiedono
ovviamente un aggiornamento dell’organico con relativo adeguamento della
percentuale sostituzione assenti. Nonostante ORSA Lombardia abbia già denunciato
questa situazione negli ultimi anni, per la dirigenza di Trenord invece non è cambiato
nulla: i risultati si vedono in questo difficile periodo.
Infine abbiamo letto che serve maggiore produttività del personale. Su questo
aspetto per una corretta informazione intendiamo evidenziare che la maggioranza dei
Lavoratori di Trenord nel 2012 ha incrementato l’orario di lavoro settimanale e, nel
raffronto con altre imprese, la produttività del personale mobile è decisamente
maggiore anche in termini di organizzazione del lavoro. A mero esempio in Trenord
vengono applicate le 11 ore di riposo giornaliero, a fronte delle 14 ore utilizzate nella
principale impresa ferroviaria.
Analogo esempio è l’organizzazione del lavoro in Trenord, la quale prevede che
l’equipaggio sia sempre composto da un macchinista e da un capotreno a differenza
di Trentalia che prevede in talune circostanze il secondo macchinista e il secondo
capotreno. A questo si aggiunga che Trenord, anche attraverso la tecnologia, sta
recuperando produttività in tutti i settori aziendali, oltre a razionalizzare la presenza
del personale sul territorio che, in un modo o nell’altro, crea quella mancanza di
sicurezza verso gli utenti del trasporto ferroviario.
Siamo convinti serva un cambio di passo nella gestione aziendale , nei rapporti
con l’utenza e con i propri dipendenti affinché, da una parte, il servizio migliori in
termini di puntualità e qualità e, dall’altra, i dipendenti si sentano fieri di appartenere
ad un’azienda leader del settore. Le due cose riteniamo vadano insieme di pari passo.
Per fare questo serve capacità manageriale, maggiore rispetto dell’utenza e
rispetto per le rappresentanze dei Lavoratori, qualità che oggi mancano in Trenord.
P. La Segreteria Regionale OR.S.A. Ferrovie Lombardia
Il Segretario Regionale OR.S.A
Adriano Coscia
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel