friedrichstrasse wrote:La differenza è che nel caso della Liguria, pur con tutte le perplessità, abbiamo da un lato un potenziamento (il binario viene raddoppiato) e dall'altro la rimozione di un'infrastruttura invasiva come poche altre nel tessuto urbano delle cittadine rivierasche.
Nel caso di Acerra/Casalnuovo abbiamo una linea a doppio binario rettilinea, che verrà sostituita da un tracciato anch'esso a doppio binario, ma molto più lungo e tortuoso.
Riguardo al non parlare di ciò che non si conosce, è un principio condivisibile; tuttavia tempo fa molti utenti commentarono negativamente le scelte trasportistiche della capitale dell'Uzbekistan. Mi stupisce che sia più nota dell'hinterland napoletano...
Il tracciato nella zona di Acerra è il frutto della contrapposizione tra il Comune e la Regione Campania.
A detta di quanto riportato in questo articolo del 2013( [url]http://www.oblomagazine.net/magazine/2013/05/12/alta-velocita-il-via-libera-definitivo-al-passante-di-acerra/
[/url])
Vi erano due posizioni contrapposte:
1) da una parte la Regione, che voleva utilizzare il vecchio tracciato ferroviario, che taglia in due Acerra
Progetto definito “compatibilizzazione in asse”
2) Dall'altra Comune, Ferrovie e dal Ministro Barca, che preferivano un nuovo tracciato a sud del centro urbano con la relativa dismissione della vecchia linea ferroviaria.
Alla fine ha prevalso la soluzione 2)
Al posto della dimessa tratta Casalnuovo - Acerra. dovrebbe sorgere un boulevard con aree a verde attrezzato completamente pedonalizzato ed una linea tranviaria di collegamento tra i due Comuni.
Ovviamente servono i dindi !
Di questa linea tranviaria si parla anche in questo studio urbanistico di Regione Campania e provincia di Napoli del 1997: "
Studio urbanistico dei cinque Comuni interessati dalla localizzazione della Stazione Campania-AV"
http://www.cittametropolitana.na.it/documents/10181/104210/6__Relazione_Generale_TAV.pdf/dd55d135-2a06-47b9-ae63-23249a9b3936...
A partire dal previsto parco del Sebeto della variante per Napoli, che si sviluppa tra Volla e Napoli e si identifica con la piana degli “orti detti le paludi”, il progetto realizza infatti una penetrazione verde verso la periferia settentrionale e la piana interna, attraversando le aree urbane consolidate di Volla e Casoria ed intercettando l’attuale linea FS Napoli-Cancello, lungo la quale viene creato un grande asse attrezzato, boulevard urbano a doppia carreggiata e corsia centrale per il tram; di qui, attraversando la campagna al centro dei cinque comuni, parzialmente interessata da edilizia residenziale rada, si raggiunge il Parco attrezzato delle aree connesse alla realizzazione della stazione Porta-Campania, e si intercetta il corso del canale borbonico e dunque il parco fluviale dei Regi Lagni. Proseguendo verso Caserta l’area a tutela è costituita da un paesaggio con preponderante presenza di coltivi, di viti maritate a pioppi e di canali di irrigazione, si allarga ad abbracciare il sito dell’antica Suessola e delimita un paesaggio di casine e masserie, di strade tra canali fiancheggiate da pini mediterranei, e dominato ad oriente dal Castello della collina di Cancello, ma all’interno del quale possono scorgersi anche le cime aliene del grande insediamento produttivo dell’industria chimica della Montefibre o la esplanade commerciale del Tari di Marcianise e dell’insediamento ASI di Caivano.